Iglesia recupera Universidad Católica de Caracas

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UCSAR

La Iglesia venezolana recuperó el control de la Universidad Católica Santa Rosa (UCSAR), tras nombrar como nuevo rector al sacerdote Carlos Boully. Lo indica la resolución 0128 publicada en la Gazeta Oficial 40.405, del 6 de mayo, en la cual el ministro de Educación Superior, Ricardo Menéndez, designó al rector de la UCSAR.
Lo indicaron anoche medios locales asegurando que en la entrega de la universidad tuvo un papel importante la gestión del actual nuncio apostólico, Aldo Giordano, justamente antes del viaje del actual secretario de estado del Vaticano, Pietro Parolín, que según fuentes del Gobierno debería ser inminente. 
Desde el 2004, existe la controversia debido a que el ex rector y ex sacerdote Martín Zapata, había modificado los estatutos de la fundación que administra la universidad. De hecho logró así controlar la misma hasta que falleció en el 2012. El nuevo rector fue Alí Ramón Rojas.
La arquidiócesis de Caracas inició una acción legal para recuperar el control de la institución, sin lograr avances. La UCSAR fue fundada en 1999 transformado las instalaciones de uno de sus seminarios.
La Conferencia Episcopal de Venezuela solicitó diversas veces al Gobierno la devolución de la misma. Y ahora ha trascendido que incluso el mismo Papa Francisco solicitó al presidente Nicolás Maduro, cuando fue recibido el año pasado en audiencia en el Vaticano, avanzar en el tema.
Fuente: Agencia de Noticias Zenit.
Picotazos
Por Aldo Mariátegui- Diario Perú21
¿Qué habrán pensado los caviares de la exPUCP al enterarse que la Iglesia ha recuperado en Venezuela a la Universidad Católica Santa Rosa, también usurpada? Y ese claustro les fue devuelto nada menos que por Maduro, a petición del Papa Francisco. Ya este mismo Papa acaba de nombrar una comisión de obispos para definir de una vez la propiedad de la exPUCP. Los caviares por eso han retirado la candidatura de Pepi Patrón, que encabeza allí la corriente maximalista anticlerical junto a Iván Meini, y apuestan por la fujimoristoide reelección de Marcial Rubio para tratar de retener el dominio. Además, cuentan con la facción caviar del gobierno (Figallo, Eda Rivas, Jiménez Mayor, Pulgar Vidal), que son chocheras de Nadine, como aliados. ¿Ollanta actuará como Maduro o se irá a la guerra contra el Papa por los caviares? ¿Sumará otro enemigo más?

Matteo Matzuzzi

Chi sono io per giudicare se l’Università cattolica di Lima è cattolica?
Di Matteo Matzuzzi- www.ilfoglio.it
Il caso sembrava essersi chiuso definitivamente nell’estate del 2012, quando l’allora segretario di stato, il cardinale Tarcisio Bertone, decretò che all’Università cattolica del Perù dovessero essere revocati i titoli di “pontificia” e “cattolica”. Ora, a quasi due anni di distanza, il dossier viene riaperto direttamente del Papa, che ha nominato una commissione cardinalizia incaricata di risolvere il conflitto tra Roma e l’ateneo di Lima. Il provvedimento di Bertone giungeva al termine di un lungo periodo di trattative e negoziati tra il Vaticano e le autorità accademiche peruviane, i cui esiti sono stati fallimentari. All’origine di tutto, il rifiuto dell’ateneo di Lima di adeguare i suoi statuti alla costituzione apostolica Ex corde ecclesiae promulgata da Giovanni Paolo II nell’agosto del 1990 che regolamenta il comportamento che è tenuta ad avere un’università che si fregia del titolo di pontificia e, soprattutto, di cattolica. Indicazioni sempre disattese, chiariva il decreto della Segreteria di stato, al punto da aver arrecato un “grave pregiudizio all’interesse dalla chiesa”. Da più di vent’anni Lima era invitata ad attenersi a quanto disposto da Roma, senza alcun risultato. Anzi, il rettore dell’ateneo inviava in Segreteria di stato ben due lettere in cui manifestava “l’impossibilità di attuare quanto richiesto, condizionando la modifica degli statuti alla rinuncia da parte dell’arcidiocesi di Lima al controllo della gestione dei beni dell’università”. Veniva così tirato in ballo il governo pastorale del cardinale arcivescovo Juan Luis Cipriani, conservatore e membro dell’Opus Dei, che nel frattempo –in qualità di Gran cancelliere dell’ateneo– sospendeva dall’insegnamento diversi teologi a suo giudizio troppo vicini alla Teologia della liberazione insegnata in quelle aule da Gustavo Gutiérrez. Un provvedimento inusuale, al punto che il prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, Gerhard Ludwig Müller, provvedeva già nel 2012 –regnante Benedetto XVI– a sospendere la disposizione di Cipriani, ordinando il reintegro dei teologi e la riproposizione dei corsi nel programma ufficiale. Non è un caso, che nei mesi successivi, l’arcivescovo di Lima abbia più volte attaccato il capo dell’ex Sant’Uffizio, definendolo “un ingenuo” e troppo vicino alla Teologia della liberazione. Per far luce sulla situazione di quello che pur sempre era uno dei principali atenei cattolici dell’America latina, già tre anni fa, nel 2011, Joseph Ratzinger aveva autorizzato una visita apostolica affidata al fedelissimo Peter Erdo, arcivescovo di Budapest.
Il punto da chiarire riguardava la ragione della “ribellione”: c’era di mezzo solo la gestione dei beni, o piuttosto si trattava del rifiuto dell’Università ad accettare l’autorità di Roma? Il lavoro di Erdo diede pochi frutti, anche perché il conflitto tra le parti continuava a mantenersi su toni accesi. Eppure, Francesco ha deciso di affidarsi ancora alla mediazione del presule ungherese, uno dei tre cardinali incaricati di trovare “una soluzione consensuale definitiva” alla vicenda. Insieme a lui, lavoreranno il cardinale canadese Gérald Cyprien Lacroix, arcivescovo di Québec, e l’arcivescovo di Santiago del Cile, il cardinale Ricardo Ezzati Andrello. Questi ultimi due sono porporati di nomina bergogliana, avendo ricevuto la berretta lo scorso febbraio. Rimane fuori, invece, il cardinale Cipriani, il più incline a usare il pugno di ferro nei confronti dell’Università refrattaria ad adeguarsi alle disposizioni romane. L’obiettivo della commissione è di evitare un inasprimento della contesa, che nelle ultime settimane ha registrato nuovi momenti di tensione: nonostante il decreto di Bertone, infatti, l’ateneo continua a definirsi cattolico e pontificio, tanto che –stando a quanto riportato dalla stampa peruviana– la nunziatura si era detta pronta ad adire le vie legali, scavalcando anche le normali procedure canoniche.

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