Lo spagnolo ha somiglianze con l’italiano e viceversa, ma non si può affermare che sono quasi la stessa lingua, come ne ho sentito parlare tanta gente. Perfino, ho sentito dire una persona che gli italiani parlavano male lo spagnolo. Ma, per favore! Come sempre gli ignoranti ignorano la propria ignoranza. Ma lo scopo di questo articolo non è parlare sui problemi dell’educazione del mio paese, ma criticare l’attitudine che i peruviani hanno verso la lingua italiana(1). Tre anni fa, ho voluto migliore l’italiano che avevo imparato a casa mia, con l’aiuto di mia nonna e mia madre: Non volevo migliorarlo però da solo attraverso un semplice corso in Internet. Volevo parlare e scrivere un buon italiano. L’unica alternativa che avevo era quella di frequentare il corso d’italiano per peruviani al noto Istituto Italiano di Cultura di Lima. La prima volta che ci sono stato, ho visto moltissima gente entusiasmata, pensando che quella sarebbe la migliore opportunità per imparare una nuova lingua e poter andarsene via. C’erano infermiere e molti studenti di prestigiose università peruviane. I commenti erano: “L’italiano è come lo spagnolo.” “I miei genitori mi hanno detto che imparerò italiano dopo 2-3 mesi di studio.” “Rimango qua un mese, e poi me ne vado in Italia. Lì la mia famiglia mi stà aspettando.” La prima cosa che io ho pensato è stata: “Queste persone sono venute soltanto perché l’italiano è facile? Dov’è la loro voglia di conoscere un mondo diverso attraverso la lingua? E, certamente, non mi sono sbagliato, dopo uno, nei migliori dei casi, due mesi di studio della lingua italiana questa gente non ne ha potuto più, perché si sono resi conto che non era una lingua tanto facile come pensavano. Forse, io sono una persona troppo diversa e mi piace fare le cose che faccio con amore e principalmente voglia, ma questa è l’unica forma d’imparare una lingua straniera e l’unica forma di raggiungere i propri sogni.
Di tutta questa gente che aveva incominciato a studiare italiano con me, ne sono rimasti dopo alcuni mesi, soltanto circa dieci. Li guardavo sempre, perché volevo sapere se veramente volevano fare ciò che facevano. Certo, loro amavano ciò che facevano e, dopo alcuni mesi, parlavano molto bene la lingua di Dante Alighieri. A quale professore non piacerebbe che tutti i suoi allievi fossero così! I nostri professori, Carmen Rosa Mendieta, Giuseppina Simeone e Walter de Bari, si preoccupavano sempre e ci corregevano quando era necessario. Mi piacerebbe approfittare di questa opportunità per ringraziarli tanto per il loro aiuto, senza di loro, adesso non potrei nemmeno scrivere questo piccolo testo.
Imparare una nuova lingua significa sforzarsi, non è come bollire l’acqua ovvero parlare con i nostri amici con quel bel linguaggio del chat. Imparare una nuova lingua significa adeguarsi a una nuova sintassi, un nuovo pensiero, un vocabolario completamente diverso e anche, a capire la maniera in cui pensano persone che abitano in un mondo che non è come il nostro. Quando s’impara italiano, si possono leggere i capolavori di scrittori famosissimi di cui abbiamo potuto sentire prima, ma di cui solo potevamo leggere traduzioni. Come sempre dico, leggere una traduzione non è come leggere, almeno, un brano nella lingua originale. Forse sia qualcosa magica che i linguisti non possono capire, ma è così e me ne sono reso conto sempre. Italiani, la vostra lingua piace a moltissime persone, vi consiglio di amarla, perché a volte la lingua è l’unica cosa che ci identifica. Peruviani, se volete imparare italiano, pensatelo due volte, perché non è una lingua facile come vi dicono gli altri che non hanno nemmeno provato ad imparare bene la propria lingua.
(1) La lingua italiana non è l’unica lingua con questo problema. Anche il portoghese ha questa reputazione. Sigue leyendo